La Mesa Andina
Nella tradizione andina la Mesa è un telo intessuto spesso con lana di lama ed alpaca, molto colorato, spesso raffigurante i simboli importanti della tradizione. E' una sorta di altare mobile che il Paqo utilizza per gran parte delle sue attività.
Per gli andini la Mestana è il telo con cui il bambino Q’ero viene avvolto appena partorito; quando diventa adulto, se è destino per lui diventare Paqo, la sua Mestana diviene il telo con cui costruisce la sua Mesa sciamanica. Rappresenta quindi fortemente il legame con l’arrivo in questo mondo, con una nuova nascita, con l’avvolgere e custodire la vita.
Se si appartiene ad un'altra popolazione, si dovrebbe utilizzare un telo che per il Paqo ha un valore particolare, come ad esempio un tessuto proveniente dal suo luogo di nascita, o qualcosa che per lui abbia un significato rilevante. In alternativa il Paqo potrà creare e "attivare" la propria Mestana.
Esistono diverse concezioni di Mesa, in alcune tradizioni peruviane resta aperta, con una configurazione di Artes (oggetti di potere) ben precisa che segue le energie delle direzioni, degli spiriti tutelari e degli elementi. Altre Mesas, come quella utilizzata dai Q'eros invece sono chiuse, e racchiudono Khuyas, pietre Chumpi e altri oggetti a seconda del portatore.
Il Paqo può avere più di una Mesa, a seconda della funzione, che può essere proiettiva, di indirizzamento dell’energia e di richiamo, etc. Essendo la tradizione sciamanica andina basata sull’Ayni, la reciprocità sacra, la Mesa accoglie e proietta allo stesso tempo.
Il contenuto della Mesa sciamanica varia a seconda del Paqo che la possiede, e a seconda dell’uso. Generalmente si differenzia la Mesa più grande, che risiede stabilmente a casa dello Sciamano, con quella da viaggio, che è quella che lo Sciamano porta con sé e con cui officia i riti nei luoghi in cui si reca.

Il contenuto della Mesa
L'impostazione e il contenuto di una Mesa cambia più o meno significativamente in base al lignaggio che la utilizza. Generalmente una Mesa sciamanica contiene le Khuyas (dal verbo “Khuyay”, che significa “amare”), ovvero i doni degli Spiriti e dei Maestri e altri oggetti di potere.
Si tratta tipicamente di pietre, semi, ghiande, ossa, conchiglie, lana e pezzi di stoffa, pezzi di legno. Sono oggetti naturali, o che hanno implicato un minimo lavoro manuale di chi l’ha donato (come la tessitura di un pezzo di stoffa). Nella Mesa sciamanica non vanno mai oggetti di plastica (sono inerti), oppure oggetti che sono stati acquistati di persona, dato che non si tratterebbe di doni.
Possiamo distinguere tra due tipologie di Mesas, quella "aperta" che funge da altare e centro cerimoniale, Altar Mayor, più o meno fisso per il Paqo, oppure quella "chiusa", più tipica dei Q'eros, che è a tutti gli effetti una Borsa Medicina che aiuta il Paqo a seconda dell'utilizzo per cui è stata composta.
La Mesa rappresenta lo Sciamano che la possiede: ciò che è racchiuso al suo interno, rappresenta il suo percorso e la sua evoluzione, che ha creato un legame energetico con lui. E' importante che nella Mesa ci siano Khuyas ricevute in dono da tutti i Teqse Apus: Mama Qocha, Pachamama, Inti Tayta, Mama Wayra (Mama Qilla, Chaskas), Wiraqocha poichè portare con sé i legami stabiliti con i Grandi Spiriti rafforza la connessione che il Paqo ha con essi.
Durante l’Hatun Karpay, nella Mesa dello Sciamano c’è sempre la rappresentazione del legame con tutti i Grandi Spiriti. Con il tempo poi, e con la pratica, i legami che si stabiliscono si moltiplicano: più Apu e maestri diversi, significa più energie diverse, più fonti con cui scambiare armonia.
Se la Mesa rappresenta lo Sciamano che la possiede, essa deve essere anche in grado di evolversi, proprio come lui, quindi gli oggetti contenuti in una Mesa cambiano continuamente nel tempo.